Guida ai disegni mandala.
Scopri l’arte e il design dei mandala, crea opere di unica bellezza e, allo stesso tempo, intraprendi un viaggio alla ricerca della pace interiore.
In questo articolo ti facciamo fare un tuffo nella storia dei mandala, ti diamo utili suggerimenti su come perfezionare il tuo stile e ti insegniamo a disegnare le tue versioni personalizzate di questi simboli sacri. Per fare tutto questo, abbiamo chiesto il prezioso aiuto di Saudamini Madra e Fernanda Bonfini, due artiste dall’immenso talento, specializzate proprio nella realizzazione di mandala.
Qual è il signicato dei mandala?
Il mandala è un disegno concentrico geometrico di origine indiana. Si è diffuso tantissimo nelle culture asiatiche e rappresenta l’universo. Inoltre, i mandala vengono anche usati come supporto nei momenti di preghiera e meditazione, soprattutto in Tibet, Cina e Giappone.
Disco, centro, unità: ecco il significato letterale della parola mandala, termine sanscrito. Quando si pensa ai mandala, li si può immaginare di diverse forme: non solo tondi, ma anche quadrati, per esempio. Tuttavia, qualunque sia il risultato finale, tutti hanno inizio da un punto centrale da cui si sviluppa il disegno. Che siano semplici o estremamente complessi, dunque, i mandala sono sempre organizzati intorno a un centro capace, tramite la mano dell’artista, di aprirsi all’infinito.
In ogni angolo del pianeta, il cerchio simboleggia la vita: questo concetto è arrivato fino a oggi dalla spiritualità di antichi popoli. I mandala, e in particolare i mandala tibetani di sabbia, sono comunissimi nel buddismo, appunto, tibetano. I monaci li realizzavano in diversi colori e davano a queste opere di sabbia un significato molto preciso: il presente è importante. Il concetto di temporalità è molto forte e, secondo la tradizione buddista, guardare i mandala dalla parte più esterna, fino ad arrivare poi al centro da cui si è sviluppato tutto il disegno, equivale ad attraversare il processo cosmico che ha come protagoniste le trasformazioni universali. Un viaggio fra le sofferenze, verso la felicità.
Grazie al modo in cui il disegno si sviluppa, la creazione dei mandala è un forte alleato contro lo stress: il processo richiede concentrazione, aiuta la mente a lasciarsi andare mettendo da parte, almeno per qualche minuto, le angosce. Ma il profondo significato dei mandala non finisce qui: la loro realizzazione è lo specchio dell’anima e del suo stato. Sono le emozioni a guidare lo riempimento del disegno: l’arte diventa così un mezzo di espressione.
La storia dell’arte dei mandala.
Come anticipato, il termine mandala è sanscrito e ha origine dall’antica lingua tibetana. La prima rappresentazione di mandala ritrovata nella storia risale ai Veda, cioè i libri della religione indù, indiana. Si trattava del simbolo utilizzato dai mistici durante i momenti di solitudine e riflessione. Se, infatti, la parola mandala significa, come detto, cerchio, manda indica invece chi possiede l’essenza.
I mandala rappresentano la totalità. E nonostante questo profondo significato, i monaci buddisti distruggevano le opere sulle quali per lunghi mesi o intere settimane avevano instancabilmente lavorato. Le realizzavano con sabbia colorata, aiutandosi con imbuti di piccole dimensioni. Sorge spontaneo chiedersi come mai, dopo tanta fatica e dedizione, i monaci eliminassero ogni traccia dei loro mandala. Perché la vita termina, ma ogni fine è sempre seguita da una rinascita, forza al contempo distruttrice e donatrice di nuova linfa.
Per dare connotati temporali, possiamo dire che i mandala sono arrivati in Tibet fra l’VIII e il XII secolo d.C. Bisogna, invece, aspettare il 1988 per vedere per la prima volta un mandala tibetano in un museo: il Museo di Storia Naturale di New York, infatti, custodisce il Guhyasamaja. L’anno successivo, poi, il Dalai Lama ha fatto riferimento a questa minuziosa forma d’arte come a un veicolo per raggiungere la pace.
Ma tornando alla storia antica dei mandala, è opportuno citare quali siano gli elementi che, secondo la tradizione tibetana, compongono l’universo e che, dunque, possono essere ritrovati nei disegni:
- La terra, che dà vita. Simboleggia l’accoglienza, la solidità, la fiducia e la fermezza. È rappresentata con il colore giallo;
- L’acqua, che armonizza la vita. Simboleggia la coesione, la flessibilità e la fluidità. È rappresentata con il colore bianco;
- Il fuoco, che matura la vita. Simboleggia la vitalità, il sole e il calore. È rappresentato con il colore rosso;
- L’aria, che anima la vita. Simboleggia il respiro della terra, il soffio in grado di far vibrare l’universo, lo scambio e la comunicazione. È rappresentata con il colore verde;
- Lo spazio, che libera la vita. Simboleggia l’infinito ed è rappresentato con il colore blu.
Inoltre, sempre secondo la tradizione, i mandala vengono disegnati per terra. La superficie deve essere consacrata con riti ad hoc.
I vantaggi di disegnare mandala.
I mandala sono stati introdotti in psicologia dallo psicologo Carl Jung, secondo il quale essi sono la rappresentazione simbolica delle emozioni. A livello visuale questi disegni trasmettono istantaneamente unità e armonia, pertanto non sorprende che vengano utilizzati molto spesso nell’art therapy. Sono, infatti, diffusissimi i libri di mandala da colorare: sono strumenti creativi con virtù terapeutiche.
Secondo Jung, il punto centrale da cui si sviluppano i mandala e la psiche sono strettamente collegati: disegnarli e colorarli, dunque, aiuta a trovare coerenza nella propria esistenza, pace ed equilibrio.
I mandala sono un mezzo di insegnamento: tante persone scelgono di tatuarsi proprio questa forma d’arte per rappresentare la scoperta del proprio io più profondo. Ma sono anche legati alla meditazione e al concetto di guarigione. I mandala, difatti, sono il biglietto per un viaggio spirituale alla comprensione dell’ordine psichico e cosmico:
- Dal punto di vista interiore, i mandala possono essere considerati come guide per la meditazione e le pratiche psicofisiche;
- Dal punto di vista esteriore, i mandala possono rappresentare l’universo, attraverso uno schema visuale.
Disegnare o colorare mandala è un modo per proiettare le proprie emozioni nell’arte, dando così forma al vissuto e agli stati emotivi. Non si tratta, insomma, di semplici disegni, bensì di strumenti che aiutano a sviluppare e dar voce alla creatività, ma che guidano anche verso la conoscenza di se stessi. Ecco come prendere in mano una matita, una penna o un pennarello diventa il primo passo verso una possibile trasformazione.
I mandala:
- Aiutano a vivere nel presente;
- Aprono la mente all’io interiore;
- Sviluppano una più profonda coscienza di sé;
- Aiutano a domare le paure e ad affrontare le ombre;
- Sono fonte di pace interiore e armonia;
- Sono un mezzo per scoprire vocazioni artistiche;
- Sono uno strumento per modificare il rapporto che si ha con se stessi.
Tantissimi vantaggi legati a una sola pratica – com’è possibile? I mandala sono in grado di lavorare su tre piani di coscienza, producendo effetti sul piano spirituale, fisico e psicologico. Il cerchio centrale unisce i due diversi emisferi cerebrali, uniforma i contrari e armonizza le dualità, producendo un cambiamento vibrazionale. Ecco come i mandala possono aiutare chi è triste a trovare consolazione, chi è dubbioso a trovare certezza e chi è ferito a trovare consolazione e comprensione.
Di cosa hai bisogno per disegnare mandala?
I mandala si sviluppano da un cerchio: questo significa che disegnarli è molto facile o molto difficile? Come per ogni cosa, la giusta misura sta nel mezzo: con l’opportuna tecnica e gli strumenti corretti, infatti, quest’arte si rivela essere tutt’altro che complicata. Certo è, però, che occorre molta concentrazione.
Quando si disegna un mandala, c’è qualcosa che non può assolutamente mancare: il ritmo. È questo, infatti, l’ingrediente fondamentale per creare un disegno sorprendente e, inoltre, è proprio nell’avanzare ripetendo le stesse forme più volte che si trova la potenza rilassante dei mandala, che fa rimanere ancorati al momento presente.
Oltre al ritmo, però, per disegnare un mandala servono anche strumenti concreti. Nella fattispecie:
- Fogli di carta;
- Matite,
- Gomme;
- Righelli;
- Goniometri;
- Compassi;
- Pennarelli sottili o pigment liner;
- Marcatori spessi.
A dire il vero, sarebbe sufficiente anche solo una matita, senza pennarelli: questi ultimi, tuttavia, sono utilissimi per dare maggiore definizione e pulizia al disegno, rendendo le linee più reali.
Ultimo ingrediente che non può mancare, infine, è la concentrazione: disegnare un mandala è come fare meditazione, pertanto occorre avere la giusta mentalità e il giusto ambiente intorno. Siediti comodo, allora, metti un po’ di musica piacevole se lo desideri, e impugna la matita.
Come disegnare un mandala a mano.
Ora che hai la matita in mano, non resta che iniziare a disegnare. Realizzare i mandala a mano è sicuramente il metodo più tradizionale, quindi iniziamo!
1. Disegna le linee guida e costruisci la struttura. Con un compasso disegna cerchi concentrici di diverso raggio e poi, con l’aiuto di un goniometro e un righello, traccia righe che dividano le sezioni in spicchi uguali. A seconda del numero di spicchi, il risultato cambierà;
2. Traccia le linee principali del motivo che hai scelto: riempi gli spicchi. Le linee guida ti aiuteranno a mantenere simmetrici gli elementi;
3. Ripassa le linee principali con un pennarello sottile, scegliendo la larghezza del tratto del pigmento in base al livello di dettaglio che vuoi raggiungere;
4. Sbizzarrisciti con i dettagli. Se lo desideri, arricchisci il tuo mandala con figure geometriche o riempiendo alcuni spazi bianchi con l’inchiostro nero;
5. Colora. Scegli la combinazione cromatica che più ti piace e abbellisci il tuo mandala.
Come disegnare un mandala digitale.
Non bisogna necessariamente avere una matita grafite o della sabbia colorata per realizzare mandala bellissimi. Oggi ci sono app e software con i quali si possono disegnare mandala digitali e che permettono di avere tutti gli strumenti necessari su un unico device che può essere portato ovunque. Qualche esempio? Adobe Photoshop, le cui opzioni di simmetria (alle quali si accede cliccando sull’icona della farfalla) permettono di creare mandala in un battibaleno.
Posso creare e, se non mi piace, posso cancellare. Posso ripetere lo stesso schema diverse volte. Su carta, invece, se nella mia testa immagino qualcosa che poi, però, non funziona, perdo tutto il lavoro.
L’artista Fernanda Bonafini
Ma torniamo a Photoshop:
1. Fra le diverse tipologie di simmetria nella barra delle opzioni, scegli Mandala o Radiale per dividere il cerchio in segmenti. Mentre la prima ti permette di selezionare contemporaneamente fino a 10 segmenti all’interno dei quali si ripeterà a specchio l’elemento disegnato, la seconda ne fa scegliere fino a 12, dove ogni pennellata si ripete intorno al cerchio centrale. Preparati a rimanere sorpreso dalla velocità con cui puoi creare meravigliosi schemi;
2. Su un nuovo Livello, seleziona gli strumenti del Pennello, della Matita o della Gomma. Non dimenticare che puoi cambiare pennellate e usare anche tecniche ad acquerello. Se tieni ogni anello su un Livello diverso, puoi modificare linee e ombre di ciascun anello senza dover aggiustare anche tutti gli altri.
Man mano che la tua tecnica migliora e diventi sempre più bravo, sperimenta schemi più complessi.
Ricorda sempre le tre P: pratica, pazienza e perseveranza.
L’artista Saudamini Madra
Come colorare un mandala.
Puoi colorare i mandala come preferisci: con le matite colorate, con i pennarelli o anche con i pennelli da pittura. Tieni a mente, però, il significato dei colori principali:
- Il rosso rappresenta l’energia, l’aggressività, la forza vitale, la sfera sessuale e la rabbia;
- Il giallo rappresenta la convivialità, il calore, la saggezza e la gioia;
- Il nero rappresenta le emozioni forti, sia positive che negative, come protesta o blocco psicologico;
- Il blu rappresenta la calma e l’introspezione;
- Il bianco rappresenta la chiarezza mentale, la pace e la libertà;
- Il verde rappresenta la fertilità e la natura;
- L’arancione rappresenta il cambiamento e la giovinezza;
- Il rosa rappresenta il romanticismo, la femminilità e l’aspetto infantile che è in ognuno di noi;
- Il viola rappresenta il mistero e la spiritualità.
Per quanto riguarda le tecniche, quella migliore è sicuramente seguire il proprio istinto senza regole precise. Un consiglio per chi vuole combattere lo stress e migliorare la concentrazione è iniziare a colorare dall’esterno, andando poi verso il centro su cui si lavorerà con più attenzione, dopo la confusione iniziale. Questo non vuol dire, però, che non si possa iniziare dal centro, anzi: in questo caso si dà libero sfogo alla creatività che, curiosa, parte all’esplorazione del mandala – è la tecnica ideale per chi è insoddisfatto della propria vita e si sente in gabbia.
Idee per disegnare un mandala facile.
1. Riempire alcuni spazi con l’inchiostro nero può donare più profondità al mandala.
2. Non è necessario disegnare forme complicate per creare mandala che colpiscano: triangoli basici e semplici possono creare un grande effetto.
3. Ogni forma può essere inserita in un mandala: punti grossi o puntini, così come brevi linee, possono prestarsi benissimo come riempitivi.
4. Le linee hanno un potere immenso, anche quando sembrano non creare forme precise. Un tratto molto leggero, inoltre, dona molta delicatezza al mandala.
5. Giocare con tratti dallo spessore diverso nello stesso mandala può creare un effetto tridimensionale.
Disegnare mandala: domande frequenti
Quali pennarelli usare per disegnare un mandala?
La scelta migliore sono i pennarelli a base di alcol, poiché si asciugano molto in fretta e resistono all’acqua. In caso di sovrapposizione di colori, dunque, difficilmente la carta si strapperà. Si tratta di vantaggi importanti considerando che alcuni elementi dei mandala possono essere di dimensioni estremamente ridotte e ci si trova a disegnarne di vicinissimi gli uni agli altri.
Quali matite usare per colorare i mandala?
Per un ottimo risultato, è bene scegliere le matite con mine con pigmenti di alta qualità, che non vengano sovrastati da colle e sostanze chimiche che, benché abbiano il compito di tenere uniti i pigmenti, di fatto rendono la matita meno efficace sul foglio. Le matite Caran d’Ache sono sicuramente una garanzia.
Cos’è un mandala tibetano?
È un’opera d’arte realizzata dai monaci con piccoli imbuti e finissima sabbia colorata: il disegno si sviluppa a partire da un cerchio centrale. Poco dopo essere stati completati, i mandala vengono distrutti: il significato dietro questo gesto è l’importanza di non attaccarsi alle cose materiali, come insegna la filosofia buddhista.
Gli artisti esperti in mandala che collaborano con Adobe.
- Saudamini Madra – artista nata e cresciuta in India, oggi vive a Los Angeles. Nel 2017 si innamora dell’arte dei mandala, di cui ha fatto il suo impiego a tempo pieno.
- Fernanda Bonafini – Laureata alla Pennsylvania State University, è una professoressa di matematica oltre che un’artista. Invita a percorrere il proprio personale viaggio emotivo verso il centro dei suoi mandala.
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