Una guida introduttiva al pensiero progettuale
Scopri come sfruttare il pensiero progettuale e mettere in pratica una procedura efficace di risoluzione dei problemi, così da poter creare nuovi prodotti realizzati esattamente in base alle esigenze dei destinatari.
Il pensiero progettuale pone l’utente al centro del processo creativo
Il pensiero progettuale è una forma creativa di risoluzione dei problemi. “È un modo di pensare e mettere in pratica in cui l’utente è sempre al centro di tutto”, spiega la designer di esperienze Meg Dryer. “È un approccio di sviluppo di prodotti, servizi ed esperienze incentrato sulla persona”. Chiunque può essere un design thinker, non solo i graphic designer o i designer di prodotto. Con il pensiero progettuale si ottengono design straordinari per prodotti fisici e digitali e si creano nuove soluzioni riunendo insieme professionalità diverse.
“In breve, il processo di pensiero progettuale punta a comprendere a livello profondo il pubblico e le sue esigenze, facendo una sintesi dei problemi che si dovranno risolvere, ragionando sui concept da progettare e infine prototipando e testando in continuazione, seguendo il feedback dell’utente reale nel frattempo”, spiega Dryer.
I design straordinari si fondano sull’empatia verso gli altri
L’approccio al pensiero progettuale parte da una dettagliata indagine sul pubblico destinatario del prodotto e sulle sue potenziali esigenze. Un’intera branca di studi, chiamata “Fattori umani”, è dedicata a esaminare l’interazione tra persone e sistema e permette di progettare siti Web e app in modo che siano intuitivi.
La studentessa di ingegneria dei fattori umani Sara Berndt spiega: “Facciamo un’analisi completa degli utenti, chiedendoci ad esempio quali colori riescono a vedere gli esseri umani; dove dovrebbero essere posizionati elementi come messaggi di errore o avvisi per essere visti dagli utenti; quanti avvisi devono ricevere prima di passare alla fase successiva; quali sono i passaggi importanti su cui concentrarsi”.
Processo di pensiero progettuale a cinque fasi
Indipendentemente da ciò che vuoi creare, le cinque fasi per un processo di progettazione di successo sono empatia, definizione, ideazione, prototipo e test. Questo rispettato modello in cinque fasi di pensiero progettuale è stato sviluppato dall’azienda globale di design IDEO e viene insegnato presso l’Hasso-Plattner Institute of Design dell’Università di Stanford d.school.
1. Empatia: studia i valori dei tuoi utenti
Prima ancora di avviare la progettazione, devi conoscere il tuo pubblico ed elencare le loro esigenze e i loro valori. “Un elenco ben fatto delle esigenze degli utenti è molto importante. Impegnati a fondo per crearne uno”, consiglia Berndt. “Di fatto, non serve solo per i potenziali cambiamenti futuri, ma anche nelle comunicazioni con il tuo team. Se qualcuno propone di aggiungere una nuova funzione, puoi facilmente scorrere tra le esigenze del cliente e stabilire se possa avere o meno rilevanza per i vostri utenti. Capire il proprio pubblico è la base essenziale per ogni azione”.
C’è chi pensa che sia sufficiente affidarsi esclusivamente ai dati; ma studiare nel dettaglio l’esperienza utente è fondamentale. “I dati potranno anche darti un quadro della situazione”, spiega Dryer, “ma non ti chiariranno mai le motivazioni di ciò che succede. Una ricerca etnografica di qualità è assolutamente cruciale, perché ti permette di comprendere lo stato d’animo attuale dei tuoi utenti e quali assurde soluzioni alternative utilizzano. Ammetto che è questa è una delle cose che più mi piace scoprire”.
Usa i seguenti metodi per studiare i tuoi utenti:
- Osserva: guardali fare il loro lavoro.
- Coinvolgi: parla e interagisci con loro.
- Immergiti: mettiti nei loro panni.
2. Definizione: stabilisci qual è il problema da risolvere
Poi, metti insieme ciò che hai scoperto in alcune sessioni di brainstorming della fase di empatia, in cui il team si impegna a individuare un problema chiave da risolvere per conto dell’utente. Stabilisci anche il “punto di vista” del team o il modo unico in cui il tuo prodotto potrà risolvere tale problema. Cerca di guardare al problema dalla prospettiva dell’utente e non da quella della tua azienda.
Progettando un sito Web che raccoglie diversi annunci per affitti a breve termine, un possibile problema potrebbe essere: “Le persone vogliono prenotare online un alloggio a breve termine, ma sono sopraffatte dalla quantità di siti Web in cui si trovano gli annunci”.
3. Ideazione: trova soluzioni creative
Pensa a tante possibili soluzioni innovative al problema. Tieni la mente aperta in questa fase e non accantonare mai le idee prima di averne sviluppato prototipi e test. La produzione di idee può assumere molte forme e le tecniche di ideazione possono derivare da altri settori.
“È importante prendere le idee ovunque”, afferma Dryer. “Un progetto su cui hanno lavorato i miei colleghi riguardava un pronto soccorso, perciò sono andati a vedere come lavoravano i meccanici del pit stop della NASCAR. Sono entrambi settori in cui pressione e intensità sono ai massimi livelli e la coordinazione all’interno del team è importantissima”.
4. Prototipo: più fallisci, più in fretta impari
In questa fase, il team di progettazione crea prototipi semplici ed economici di alcune idee provenienti dalle sessioni di ideazione. Il prototipo non deve essere accattivante o costoso. Potrebbe persino essere costituito da un mucchio di post-it per simulare un’interazione digitale di un’app o un sito Web che usa un programma come Adobe XD. E, quando gli utenti incontrano dei problemi, non disperare: lo scopo di un prototipo è proprio far emergere i problemi. Più rapido è il “fallimento”, più velocemente troverai una soluzione migliore.
5. Test: torna al tavolo da disegno
L’ultima fase del processo di pensiero progettuale è la sperimentazione. Rilascia i tuoi prototipi a gruppi di utenti e osserva come interagiscono e in cosa i tuoi progetti non risultano all’altezza. Questa finestra nell’esperienza del cliente ti fornirà preziose informazioni per i prototipi successivi.
“Non preoccuparti di trovare le persone giuste”, chiarisce Dryer. “Puoi imparare praticamente da chiunque tu interpelli. Dopo approfondite ricerche etnografiche, ho capito che non serve rivolgersi a tantissime persone diverse, prima di cominciare a individuare uno schema”. Dryer inoltre sottolinea l’importanza di far analizzare il prototipo ai propri collaboratori, per assicurarsi che sia attuabile dal punto di vista tecnico e da parte dell’azienda.
Prima di trovare quello vincente, dovrai riprodurre numerose versioni dei prototipi. I test, inoltre, ti permettono di scovare un modo migliore per definire il problema, lasciando spazio per una più ampia fase di ideazione. Preparati a pensare in modo agile e non temere di partire dai concetti più ovvi.
Crea un team di successo per il pensiero progettuale:
il tuo team è uno degli strumenti più importanti per il pensiero progettuale. Dryer consiglia di definire una serie di regole di base, in modo che il team sia organizzato per collaborare bene e fare al meglio il proprio lavoro.
- Concentrati sull’utente: “La prima regola è concentrarsi sempre sul cliente”, dichiara. “Portiamo il lavoro al di fuori del nostro team”.
- Considera positivamente gli altri: “Il secondo aspetto importante è impegnarsi positivamente e cercare di capire”, prosegue.
- Incoraggia la fiducia creativa: la terza regola di Dryer è che il pensiero progettuale costituisce uno spazio sicuro per le idee di tutti. “Chiunque può essere un designer. Applicandosi nel pensiero progettuale, al tavolo delle decisioni tutte le voci hanno lo stesso peso. Tutti possono essere creativi e fare innovazione”, conclude.
Utilizza i migliori strumenti di progettazione
Accedi ai migliori strumenti di progettazione in ogni fase del processo con Adobe Creative Cloud. Passa da wireframe a prototipi interattivi che puoi facilmente condividere con il pubblico per i test. Scopri come fare con questo tutorial passo passo.
Il tempo che impegni per il pensiero progettuale ti farà risparmiare sul lungo termine. “È la migliore strategia di mitigazione dei rischi che puoi usare”, afferma Dryer. “Durante l’intero processo di pensiero progettuale, comprenderai tutto ciò che non va bene per il tuo prodotto o che potrebbe non funzionare”. Parti subito con questo processo e vedrai quali fantastiche soluzioni riuscirai a trovare.
Collaboratori
Meg Dryer, Sara Berndt
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