Fotografia
L’arte della fotografia in primo piano
I primi piani e i ritratti aziendali sono il nostro biglietto da visita. Ottieni consigli su come realizzare foto professionali in primo piano per LinkedIn, profili di recitazione e tanti altri.
![Foto in primo piano di un uomo con cappello](./media_11906f50ef0478ab112cb16e77f9900c5957ecdf9.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
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Fare un’ottima impressione con una foto in primo piano perfetta
Come illuminare i soggetti nei primi piani
Catturare con uno scatto l’autostima dei tuoi soggetti
Catturare la personalità con una foto in primo piano perfetta
Con consigli, trucchi e informazioni da parte dei professionisti, scoprirai che cos’è a rendere la fotografia in primo piano un genere fotografico unico nel suo genere. Esplorerai diversi modi per illuminare il soggetto, in particolare facendo emergere la sua personalità, gli angoli di illuminazione più forte e più soffusa e tanto altro. Imparerai a giocare con la lunghezza focale per rendere il volto il focus del primo piano, oltre ad approfondire la relazione tra il modo in cui comunichi e la fiducia da parte del soggetto. Ecco tutti i dettagli.
Fare un’ottima impressione con una foto in primo piano perfetta
Un primo piano efficace è il nostro miglior biglietto da visita. A differenza delle foto dei passaporti, delle patenti di guida o delle carte d’identità che mostrano semplicemente l’aspetto esteriore di una persona, le foto in primo piano devono trasmettere molto di più, come l’atteggiamento, il carattere e la personalità di un soggetto.
Per ottenere un’ottima foto in primo piano, un fotografo deve sapere chi è il soggetto e come verrà utilizzata la foto. Il primo piano di un professionista da pubblicare su LinkedIn sarà diverso da quello di attori o modelli. Bisogna anche saper fotografare il volto umano ed essere capaci di mettere a proprio agio i soggetti facendo emergere la loro personalità.
![Foto in primo piano di una donna su sfondo nero](./media_10545d11578f0c3d420794200a33ee32afdc3c61a.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
![Foto in primo piano di un uomo su sfondo nero](./media_19a2e91682ce5741eb845cc09552968293a39c8e3.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
![Foto in primo piano di una donna che guarda in modo semiserio verso la macchina fotografica](./media_129cd6423c59a6b3aff712577c230e1a59c42d78e.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
Cos’è una foto in primo piano?
La foto in primo piano è come un saluto: deve trasmettere a chi la guarda la stessa sensazione che proverebbe se incontrasse quella persona per la prima volta in un contesto lavorativo. È il tocco finale che completa il testo o il contesto a cui è abbinata. Una foto in primo piano fa sì che un profilo professionale, ad esempio su LinkedIn, sia più di un semplice elenco di esperienze lavorative, competenze e interessi.
“È fondamentale saper raccontare una storia, altrimenti è soltanto una fotografia”, commenta Grace Rivera, fotografa editoriale e di ritratti. “Deve saper evocare una sensazione”. E aggiunge che quella sensazione dovrebbe scaturire dal soggetto, ma spetta al fotografo creare un contesto in cui possa prendere forma.
“È fondamentale saper raccontare una storia, altrimenti è soltanto una fotografia.”
Le foto in primo piano e i ritratti hanno molte cose in comune e spesso i consigli e i trucchi delle prime si applicano alle seconde. Tuttavia, Rivera si accorge subito che le due tipologie non sono uguali. I primi piani e i ritratti raccontano storie diverse e i fotografi devono tenerne conto durante gli scatti.
“Se devi scattare una foto in primo piano per LinkedIn”, spiega Rivera, “dovrai impostarla in modo diverso rispetto a quella per una rivista. Ad esempio, se preparassi il set per un primo piano aziendale quando in realtà il mio lavoro è destinato a una rivista, sbaglierei alla grande. Quindi poni l’attenzione sul soggetto, sullo scopo e sulla destinazione finale in cui verrà pubblicata la foto. Se lo farai, il risultato sarà migliore”.
![Foto in primo piano di un uomo con una torcia](./media_1ca97ce9d68f1ef764efba36bc5d7cf694b788957.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
![Foto in primo piano di una donna con una torta](./media_1de9de8d0e8ed15afa20dc4d84066ea78a78407d4.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
![Foto in primo piano di una donna con una spada laser](./media_1e57cc69bdff32fc272d89a698d82e4cbdec00a8b.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
Come illuminare i soggetti nei primi piani
Ottenere la giusta illuminazione può rivelarsi complicato. Solitamente è consigliata una luce bianca e morbida su sfondo bianco. Tuttavia, sia la luce intensa che quella morbida sono adatte per le foto in primo piano se pianificate e valutate correttamente. “Dipende dalle tue scelte e dal risultato che vuoi ottenere”, spiega Heather Concannon, che ha conseguito un master in illuminazione da studio. “Se vuoi un effetto più profondo, una luce dura come quella diretta del sole o di una plafoniera conferirà un aspetto particolare alla foto offrendo un risultato davvero originale”.
È fondamentale saper scegliere la giusta illuminazione per il soggetto in base all’aspetto e alla personalità. “Quando scatti foto di ritratti”, afferma Concannon, “fermati sempre a osservare la provenienza della luce. Dopodiché regolati di conseguenza”.
![Foto in primo piano di un musicista](./media_129198ee578bd26d21d108c338a651d2854d218a9.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
Concannon è consapevole che per molti fotografi principianti è difficile fotografare qualcuno in condizioni di eccessiva luminosità o quando è illuminato da dietro. È possibile usare la luce dura o la retroilluminazione, ma riuscire a trarre vantaggio da questi elementi richiede esperienza. Il suo consiglio ai fotografi alle prime armi è di lavorare all’interno e di sfruttare le nuvole.
“L’illuminazione più adatta per i ritratti è una giornata nuvolosa, vicino a una finestra”, afferma. “Le nuvole disperdono il sole. In una giornata nuvolosa, qualsiasi luogo è perfetto, ma se sei in casa, posizionati vicino a una finestra dove la luce è diffusa dalle nuvole oppure dal tetto, che blocca la luce diretta del sole. In questo modo avrai una luce bella, morbida e uniforme per il tuo soggetto”.
Molto spesso, lavorare all’esterno può portare a grandi risultati, ma gli imprevisti sono comunque dietro l’angolo. “Se durante il giorno c’è un sole splendente, decido di spostare i miei soggetti all’ombra”, commenta la fotografa Sarah Aagesen. “La luce proveniente dall’alto crea ombre nitide sui volti, che risultano difficili da modificare in fase di fotoritocco”.
Concentrarsi sul viso
Un buon fotografo di primi piani tiene conto delle variazioni e dei contorni del viso. “Mettendo a fuoco gli occhi, il naso e la fronte di qualcuno, riusciamo a catturarne davvero l’essenza”, spiega Concannon. “Puoi levigare automaticamente la sua pelle, appianare lo sfondo ed eliminare gli elementi di disturbo”.
Una buona foto in primo piano si focalizza sul soggetto, attenuando o addirittura offuscando lo sfondo. Gli elementi più importanti sono l’aspetto del soggetto e il modo in cui guarda la macchina fotografica. Puoi ottenere questa enfasi usando una profondità di campo ridotta con un diaframma di circa 2,8 o inferiore.
Per lo sfondo, invece, è adatta una lunghezza focale di 50-85 mm, anche se è possibile usare lunghezze focali maggiori per ottenere un effetto bokeh ancora più sfocato.
Una lunghezza focale di 50 mm simula il modo di vedere dell’occhio umano. Questo approccio naturale è adatto alle foto in primo piano e ai ritratti. “Se guardi nella macchina fotografica ti accorgi che le cose vengono ingrandite o rimpicciolite in modo diverso rispetto a quando le guardi con i tuoi occhi”, afferma Concannon.
![Foto in primo piano di una donna con oggetti in movimento](./media_123ada32b7fd7e14401934b86336794937c296ad5.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
![Foto in primo piano di una donna che spara bolle](./media_14e54c1752943c319560862a14c3238d874b71129.jpeg?width=750&format=jpeg&optimize=medium)
Tuttavia, scattare foto in primo piano con una lunghezza focale più lunga ha i suoi vantaggi. Con un obiettivo da 85 mm, un fotografo può dare maggiore spazio al soggetto. Se lavori con qualcuno che non impazzisce all’idea di farsi fotografare, quella distanza in più può fare la differenza.
Invece, una lunghezza focale che riduce la distanza tra fotografo e soggetto può aiutare a mettere il soggetto a proprio agio.
“Quando lavoro in studio, scelgo una lunghezza focale che mi consenta di interagire fisicamente con i miei soggetti”, spiega Carli Davidson, fotografa e autrice di successo del New York Times. “Voglio essere vicina a loro”. Davidson commenta che la distanza la fa sentire isolata e le impedisce di stabilire quel rapporto indispensabile per scattare la foto perfetta. E aggiunge “Non voglio perdere quell’interazione giocosa, seria o triste”.
Catturare con uno scatto l’autostima dei soggetti
Le foto in primo piano sono personali. Affinché il fotografo possa catturare la vera essenza del soggetto, quest’ultimo deve sentirsi a proprio agio. Molte persone, però, smettono di essere autentiche davanti a una macchina fotografica. Diventano tese, fissano direttamente l’obiettivo oppure posano con un sorriso forzato. Tocca al fotografo risolvere il problema.
La fiducia in sé stessi è la chiave per mettere il soggetto a proprio agio. “Anche se non ti senti sicuro, cerca comunque di fingere un po’ di fiducia”, commenta Rivera, “perché allenta la tensione all’inizio di un servizio fotografico. Dopodiché tutto fluirà in modo naturale. Parla con il soggetto, cerca di conoscerlo e quando scatti individua quei momenti in cui si sente più a suo agio”.
Allena l’occhio per catturare quei momenti, perché sono quelli che rendono una foto in primo piano vincente, sia che venga pubblicata su LinkedIn o nel provino di un attore. Catturali nel modo più naturale e autentico possibile per fare un’ottima impressione.
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